Scritto da © maria teresa morry - Sab, 01/06/2013 - 23:23
Quando l’esperienza del suicidio vi sfiora da vicino, perché colpisce una persona amata, la realtà si piega all’evento come latta al colpo del martello e pare non potersi mai più raddrizzare; la morte violenta, non è soltanto “ morte”, ma è una sorta di sfregio, un taglio secco nella tela di Canaletto o di Leonardo; è inchiostro rosso rovesciato malamente sopra un abito da sposa. L’ultimo ricordo che si conserva della persona è spesso contrastante con il fatto finale - assurdo, unico teatro degli esclusi - che ne ha vituperato il volto e il corpo. Magari l’ultima volta che v’eravate incontrati, era per un caffè al bar, oppure avete passeggiato assieme fino al giornalaio del viale; avete fatto una cosa semplice, forse banale. Vi siete scambiati un sorriso ed un arrivederci. La vostra mente ritornerà incessantemente a quell’ultimo fotogramma, che cercate con disperazione di ingrandire, e vi fa sussurrare: perché non ho capito? Dopo la tragedia vi ritrovate a casa, tra i parenti stretti. Perché voi “ siete” un parente stretto. Mentre gli altri restano in cucina a guardarsi negli occhi, voi entrate nella camera da letto di chi non c’è più. Vi chinate sui suoi abiti, indossati fino al giorno prima, appoggiati alla testiera del letto e vi assale un intenso desiderio di annusarli. L’odore di una persona resta a lungo nei suoi panni. Le sopravvive. Le resiste. A volte è un odore lieve, un poco acidulo, nemmeno ve lo ricordavate. Poi vedete i suoi occhiali da vista, lasciati sul comodino e vi accorgete che le lenti sono sporche di qualche sua impronta. E nei cassetti della scrivania, nulla. Non trovate nulla . Solo scontrini di spesa, il passaporto, la patente. Appesa al muro, osservate la sua foto di due anni prima: lui è sorridente, vestito da spiaggia. E par di capire che quel sorriso ora è davvero tale, è un vero sorriso trasmesso da un punto in cui voi non avete, per ora , diritto di accesso. Vi resta quel sorriso, prima del mistero.
»
- Blog di maria teresa morry
- 716 letture