Scritto da © Adriana in una ... - Gio, 16/05/2013 - 04:49
Un gattino nero e piccolo,
da poco nato a questo mondo,
chissà chi l’ha veduto nella via
mentre arrancava con due sue zampette
e le altre due spezzate
da un motorino d’una signorinella.
S’è rotolato per disperazione
su un lato sotto, sotto il marciapiede
e lì è stato a morire lentamente
quanto più veloce e indifferente
andava avanti e indietro tanta gente.
Tutti a fuggire, proprio come un treno
che sbuffa e corre sferragliando intorno,
e fischia e fischia senza trovar pace.
Chissà quante vite così passano?
Vengono e vanno ed alcuno se ne accorge.
Vengono e sfilano come stazioncine
dove nessun treno mai si ferma:
un insegna di rame appesa ad una trave,
una casettina, una bianca ringhiera,
un giardinetto con una fontanina
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