Scritto da © erremmeccì - Lun, 13/05/2013 - 21:57
La luce violenta
il cielo
troppo turchino
non mi si addicono,
in questi giorni.
Un’inquietudine umbratile,
una furia repressa,
che diventa talora
voglia di pianto
mi possiede
in questi giorni.
Sotto la pelle
inesausta insoddisfazione
serpeggia
e trasforma
questi giorni
in gusci vuoti,
in litanie di ore
inconcludenti.
Lontana è ormai
la fiammella
che aveva rischiarato
i freddi pomeriggi
di fine inverno
lo stomaco stringono
in un cappio
questi giorni
di primavera.
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