Scritto da © gatto - Gio, 09/05/2013 - 11:43
Noi calati pari a figure medievali nelle antiche
atmosfere del sonno nella veglia, mescolate
a queste postmoderne immagini
di ragazzi in jeans con coca cole a dissetare
deserti fioriti delle vite arrampicate a specchi
e a muri calcinati dagli artigli del tempo
tra le piazze che si librano pari a volatili
sui paesaggi e sulle nostre cose.
Qui tutto parla di noi, del nostro ritorno,
nella chiesa di Santa Maria degli Angeli,
un'altra volta a chiedere in ginocchio
di poter essere felici a poco a poco,
nella bellezza dell'arte e un fuoco nuovo
brucia avanzi dell'anima nell'accendere una candela
di fronte a una mariana icona.
Poi nelle strade trasfigurate noi di nuovo,
azzurro è il sembiante frontale e fiorito
e serena la festa che non ha stagione:
è buona cosa perdersi qui in pensieri rosa albare
nel medievale resistere del tempo
che ci dispone le anime in forma di stella,
freschezza d'estate per i corpi.
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