Scritto da © Adriana in una ... - Mer, 08/05/2013 - 07:06
OTTAVO GIORNO
Da quelle parti il sole risorge presto e l’aurora, dopo la tempesta, rischiara di nuovo d’azzurro il mare via via che l’astro si leva verso il cielo.
Come al solito, anche Ottavia e Messeri si levarono per Primi, si avvicinarono all’uscio della caverna e respirarono a pieni polmoni.
-Cosa farai Ottavia quando torneremo?-
- Ho un paio di impegni in teatro. Cosa sono quelle crea-
-ture?-
- Esseri d’altri mondi. Mai vidi cosa simile!-
- E tu, Giovanni, tu cosa farai? – chiese Ottavia.
-Io? Io è come se fossi prigioniero. Ho trascorso qui sul-
l’isola i miei unici e pochi momenti di libertà. Credi che
nella mia vita di tutti i giorni avrei potuto corteggiare una bella ragazza così come ho fatto qui con te? Credi che avrei potuto baciarla? Ho una scorta che mi segue finanche fuori dal bagno. Sono nel mirino della mafia. Praticamente sono un morto che cammina, neanche libero di morire quando lo deciderà il destino, ma solo quando lo decideranno loro.-
Dal fondo del paso de Cortez delle cose si muovevano. In un primo momento non si capiva cosa o chi fossero, ma via via che si avvicinavano diventavano sempre più distinguibili. Erano esseri di colore verdastro, uomini-pesce venuti dal mare, forniti di branchie, alti oltre due metri, avevano il muso allungato ed una bocca fornita di enormi zanne, gli arti superiori erano armati con grossi artigli, mentre quelli inferiori erano palmati. Proprio per questo, fuori dalle acque, avevano un’andatura goffa e lenta.
Il gruppo lasciò immediatamente la grotta e cominciò a risalire i 150 m che lo dividevano dalla vetta della mesa. Da Tahaa Germana ed il Direttore chiesero spiegazioni al Colonnello Davidson che rispose:- Explanations ? It is not possibile…I can only say that they are of another world came on the Earth many years ago and that this island was not to be chosen for a game[1]-
- Dovete salvarli! You must save! – urlò Germana.
- Yes, but it is also our duty to protect these extraordinary men fish.-[2]
- Intanto tutelate I nostri uomini e le nostre donne!-
- We have sent a helicopter.-[3]
Da Roma Wilma e Giorgio interpellavano I loro opinionisti, ma nessuno di essi riusciva a dare un parere plausibile sull’origine di quelle creature, né su quale fosse il loro scopo. Intanto sull’isola, la Kamer, mentre fuggiva in coda al gruppo, inciampò e cadde storcendosi una caviglia. S rialzò, cercò di andare avanti, ma cadde di nuovo. Quando il Messeri se ne avvide avrebbe voluto tornare indietro, ma ormai era troppo tardi, i mostri l’avevano raggiunta.
Scippacercola, che continuava a filmare, non si avvide di essere ormai circondato da alcune di quelle creature, così girò l’obiettivo verso se stesso e, mostrandosi in diretta, urlò:
- Date il mio “Pulser” a mia moglie ed ai miei figli!- poi più nulla.
Portando la barella con la Cortesini, Giovanni e Riccardo, seguiti da Ottavia, giunsero in cima alla mesa ed appena arrivati avvistarono l’elicottero di salvataggio che stava arrivando.
- Siamo qua! Siamo qua! – gridarono all’unisono gesticolando animatamente per farsi vedere. Le creature erano a cinquanta metri dalla vetta della mesa ed emettevano suoni terrificanti. L’elicottero aveva difficoltà adatterrare perché il vento era
- quando toccò terra i mostri, ormai, erano
giunti sull’altopiano ed avanzavano minacciosamente. I due uomini caricarono la barella sul mezzo di salvataggio, poi, mentrestava per salirvi Ottavia, una forte folata di vento fece in modo che l ’elicottero si sollevasse da terra e non riuscisse più a ritrovare il giusto equilibrio. Per questa ragione dovette rialzarsi e calare una scaletta di corda all’ultimo piolo della qual fu lesto ad agganciarsi Riccardo. Ottavia agganciò a sua volta alla mano di
OTTAVO GIORNO
Riccardo e Giovanni a quella della ragazza. Purtroppo una delle orrende creature era riuscita ad aggrapparsi ai piedi di Giovanni. Quando l’elicottero si lanciò in corsa sulla via del ritorno, aveva appesa all’ultimo piolo della scaletta di salvataggio una drammatica catena umana
- Non ce la faccio! Troppo peso! Dioooo! – gridò Riccardo – Sto mollando…precipitiamo tutti…-
- Non tutti!- gridò Giovanni – Ricordi, Ottavia, quando ti ho detto che non sono padrone del mio destino? Ebbene sbagliavo! Il mio destino lo decido io. Ora!!! –
Lasciò la presa e precipitò insieme alla terribile creatura scomparendo in quelmare ora di nuovo azzurro.
Il sole regnava, il vento era caldo e leggero. Dagli studi di Roma e Tahaa avevano visto tuttograzie ad un cameraman sull’elicottero. Il programma a questo punto si interruppe e sugli schermi comparve un’annunciatrice che sorridendo disse:
- Abbiamo trasmesso “L’isola dei famosi”. Hanno presentato Wilma Codali e Giorgio Borsetti. Regia di Davide Dominghetti.-
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