Vorrei riuscire a esprimere in maniera piena il significato che ha avuto per me “viaggiare”. Inizierei col dire che viaggiare è un po’ trovarmi in una condizione o in una situazione diversa da quella che vivo abitualmente e assaporare paesaggi, modi di comunicare, di vivere, e perché no, di sognare di altra gente.
Avevo vent’anni e mi domandavo come sarebbe stato continuare i miei studi a Roma, la città dai possenti scorci artistici, che ti sovrastano e sembrano dirti che per loro il tempo non passa.
Ho vissuto con persone così diverse per storia e sensibilità personale e, a parte un po’ d’imbarazzo iniziale che devo alla mia riservatezza, ho incominciato ad allenarmi nell’osservare, nel cogliere e nel “giocare” con le caratteristiche di ognuno di loro; certo ho avuto le mie preferenze per la generosità di Claudia, la leggerezza di Marcella e la piacevole imprevedibilità di Benedetta.
Dopo qualche anno la tappa romana stava assumendo dei ritmi e dei toni più usuali…..il lavoro, il fidanzato, il traffico; non riuscivo a emozionarmi come prima e a ricercare, e ancor meno a trovare, quel famoso “tutto nel nulla” di cui sono specializzati i bambini (almeno così diceva Giacomo).
Nel momento in cui la magia della ricerca e dell’incontro col “nuovo” si era affievolita ho pensato a un altro viaggio, altre case, un nuovo lavoro e nuove storie. Ho lasciato che il destino decidesse per me e dopo pochi mesi mi sono trovata a Milano. I tramonti color arancio delle tiepide giornate romane cedevano il posto alla fitta nebbia e ad un grigiore quasi inquietante, che dal cielo sembrava inghiottire la città e le piccole espressioni di natura.
Le iniziali difficoltà, la diversa attenzione che ho riscontrato nelle relazioni e la mia tendenza a sottovalutare le conseguenze meno felici di questa seconda tappa mi hanno portato ad esplorare più me stessa che le caratteristiche altrui.
Ma ecco che improvvisamente e senza avvertire arriva anche per te una goccia d’acqua in un torrido deserto, una folata di brezza nell’aria più stagnante, arrivano parole serene occhi vispi e sguardi sinceri…arriva un amico, un marito, un padre. La tua tappa si intreccia con le paure, le gioie e i pensieri di un altro e il viaggio diventa un percorso ancora diverso dove la natura, i tramonti e i nuovi colori fanno da sfondo ad una continua evoluzione delle candide albe, dei mezzogiorni di fuoco e dei sereni imbrunire della tua anima.
Si sa che, in viaggio, quando incominciamo a mappare il percorso, ad annotare i posti e le attività svolte insomma quando incominciamo a prenderci gusto ecco che, all’improvviso, devi cambiare destinazione ed eccomi oggi a Rivoli, una cittadina che, di giorno in giorno, scopro gentile e disponibile. Questa volta porto con me valige e borse ben pesanti e alle mie bimbe andava comunicato il “perché” ma soprattutto il “come” affrontare questo trasferirsi, questo viaggiare per scoprire il piacere di trovare casa.
Valeria Bellinghieri