Scritto da © Hjeronimus - Mar, 26/02/2013 - 19:13
L’Italia sporca. Sporcata dall’ennesimo periplo elettorale, che ne mostra infine il volto autentico: deturpato, disonorato, incondivisibile.
Pensavamo, avevamo pensato ad un sussulto d’orgoglio; che gli italiani, schifati dal volgare, incolto, depravato ed inetto ladro di Arcore, l’avrebbero chiusa con le sue porcate, i suoi puerili trucchetti, la sua “bananifera” tirannia… Macché… gli è bastata una strizzatina d’occhio alla pidocchiosa bassezza del suo (nostro) popolo e quell’infame gli si è genuflesso, popolo di “bastardi senza gloria” che si vende, si prostituisce, per la misera promessa, solo quella (e da chi per giunta ne avesse mai mantenuta una!), di una manciata di Euro…
Su un altro fronte, ecco insorgere l’altrettanto sudicio astro del “Grillismo”, una sorta di Jacquérie cibernetica ove un’accozzaglia di web-tossici, privi di massima della più piccola esperienza umana, ragazzotti gonfi di un’ira irrazionale e radiocomandata, s’illudono di essere diversi dalla precedente Italia e vanno invece ad eguagliarla, non appena l’avranno raggiunta- perché questa illusione di essere altro da quella rabbia è solo la trasposizione della infantile rivolta contro i padri di minorenni (magari trenta-quarantenni) traviati, identici ai loro padri. Assistiamo così, e nella piena inconsapevolezza dei suoi attori, alla nascita della Nuova Destra. Non per caso, una delle bandiere ne è questa espressione: “Né di destra, né di sinistra”- notoria locuzione di destra.
E la sinistra, si dirà…? La sinistra, ahimè… viene il groppo alla gola… poveri Gesucristi dilettanti che non hanno ancora inteso, né l’infimo livello della middleclass a cui si rivolgono, né la vera esortazione del Cristo (loro, che vogliono imitarlo…): non sono venuto a portar pace sulla terra!…
Pensavamo, avevamo pensato ad un sussulto d’orgoglio; che gli italiani, schifati dal volgare, incolto, depravato ed inetto ladro di Arcore, l’avrebbero chiusa con le sue porcate, i suoi puerili trucchetti, la sua “bananifera” tirannia… Macché… gli è bastata una strizzatina d’occhio alla pidocchiosa bassezza del suo (nostro) popolo e quell’infame gli si è genuflesso, popolo di “bastardi senza gloria” che si vende, si prostituisce, per la misera promessa, solo quella (e da chi per giunta ne avesse mai mantenuta una!), di una manciata di Euro…
Su un altro fronte, ecco insorgere l’altrettanto sudicio astro del “Grillismo”, una sorta di Jacquérie cibernetica ove un’accozzaglia di web-tossici, privi di massima della più piccola esperienza umana, ragazzotti gonfi di un’ira irrazionale e radiocomandata, s’illudono di essere diversi dalla precedente Italia e vanno invece ad eguagliarla, non appena l’avranno raggiunta- perché questa illusione di essere altro da quella rabbia è solo la trasposizione della infantile rivolta contro i padri di minorenni (magari trenta-quarantenni) traviati, identici ai loro padri. Assistiamo così, e nella piena inconsapevolezza dei suoi attori, alla nascita della Nuova Destra. Non per caso, una delle bandiere ne è questa espressione: “Né di destra, né di sinistra”- notoria locuzione di destra.
E la sinistra, si dirà…? La sinistra, ahimè… viene il groppo alla gola… poveri Gesucristi dilettanti che non hanno ancora inteso, né l’infimo livello della middleclass a cui si rivolgono, né la vera esortazione del Cristo (loro, che vogliono imitarlo…): non sono venuto a portar pace sulla terra!…
Vale darsi la pena di entrare nell’epicentro, nel miocardio della rabbia per tentare di sapere con cosa abbiamo a che fare. La rabbia insorge laddove sappiamo già dove fermenta il problema. Quando per esempio lo scellerato di Arcore compie una delle sue bravate, sappiamo già che sta gettando un’esca reclamistica agli allocchi pronti ad abboccare. La differenza tra noi e loro, sta appunto in ciò: sappiamo già a che mira, vuole cioè infinocchiare qualcuno per fregargli ciò che invece gli promette. Ora, dov’è che lo sappiamo già, se non nel nostro stesso intimo che già conosce il trucco?!. Ecco, è quello il ricettacolo dell’”Italia sporca”. È lì che siamo altrettanto compromessi della controparte che ci ha gabbati. Di lì la rabbia, sentimento “cieco” in cui si rimescola anche la disdetta di non aver saputo fare altrettanto. Perciò dico: la rabbia è un sentimento pre-politico, e chi ci rimugina su, lo fa in cattiva coscienza, alla fine, perché lui stesso sa di non essere diverso da ciò che l’ha istigata.
La rabbia conduce a Robespierre, e il nostro Robespierre-grillo-parlante, che ne è l’effigie stessa, dove vorrà recare e scaricare il considerevole gruzzolo di rabbia che ha raggranellato? Nel Parlamento? Cui ha già promesso “sganassoni”? E dopo? Lo sa cosa viene dopo, conosce la fine di Robespierre? La fine della rivoluzione? Ed è sicuro, inoltre, che non alberghi anche dentro di sé ciò che ne scatena il furore inesorabile? Che non sia lui stesso, anche lui cioè, un pezzo del problema, e non la soluzione?
Immagino il suo primo atto da parlamentare: “Da oggi la lingua ufficiale del Paese sarà lo svedese!”…
La rabbia conduce a Robespierre, e il nostro Robespierre-grillo-parlante, che ne è l’effigie stessa, dove vorrà recare e scaricare il considerevole gruzzolo di rabbia che ha raggranellato? Nel Parlamento? Cui ha già promesso “sganassoni”? E dopo? Lo sa cosa viene dopo, conosce la fine di Robespierre? La fine della rivoluzione? Ed è sicuro, inoltre, che non alberghi anche dentro di sé ciò che ne scatena il furore inesorabile? Che non sia lui stesso, anche lui cioè, un pezzo del problema, e non la soluzione?
Immagino il suo primo atto da parlamentare: “Da oggi la lingua ufficiale del Paese sarà lo svedese!”…