Scritto da © maria teresa morry - Dom, 24/02/2013 - 09:15
Tratto dalla prefazione al catalogo della Mostra " Il Pittore e la Modella, da Canova a Picasso" 2010/2011 a Treviso:
" La bellezza, infatti, "è qualcosa di severo e difficile...E' necessario rispettare il suo tempo, spiarla,imprigionarla e legarla stretta per costringerla ad arrendersi"(H.deBalzac)...La modella è là per essere studiata,"in posa come un'attrice nel più strano dei ruoli,per consegnare il segreto delle sue mani,dei suoi piedi,del suo seno,per consentire al pittore di acquisire un'abilità,per renderlo capace di rappresentare qualcos'altro rispetto a ciò che vede"(M.Butor) e ha davanti a sè."Vietandosi di accarezzare la donna,il pittore simulerà a lungo questa carezza su un'immagine della donna che poco a poco si andrà precisando";mettendosi volontariamente in uno stato di desiderio trattenuto,ma pur vivo,egli non si limiterà alla semplice contemplazione di quel corpo, che potrebbe presto spegnere quella tensione,ma per farla durare e poterla sviluppare,avrà bisogno della intermediazione"di un'azione mimata,di cui la tela è il supporto e che poco a poco darà l'opera"(M.Butor),ovvero la materializzazione -pittorica,certo- dei sogni,delle fantasie e delle intenzioni dell'artista".
( da " Sulle orme di Pigmalione e Galatea:Pittore e modella nel secondoottocento francese" di Pierpaolo Luderin).