Scritto da © Adriana in una ... - Mer, 13/02/2013 - 05:59
Nel paese di Pulcinella ognuno porta una maschera: il medico ne ha una dall'aspetto serio e pensieroso; quella del magistrato è cupa, dal cipiglio severo; quella dell'avvocato ha un visus onesto e sincero.
La maschera dell'uomo politico è sempre radiosa e sorridente, sempre immagine di pura verità nella quale c'è sempre scritto "tutto va ben".
Nelle famiglie i padri indossano la maschera di uomini fedeli alle mogli, e saggi e tolleranti con i figli, mentre le madri indossano quella di donne oneste.
Gli insegnanti sono mascherati da precettori infalllibili e sapienti; i lavoratori hanno la maschera di uomini laboriosi; i preti hanno quella sorridente e beata di santi in terra; i camorristi quella di ingenui poverelli; gli assassini portano la maschera di vittime sulle quali non infierire troppo.
Chi, invece, la maschera ormai non la porta più è proprio Pulcinella. Il suo viso è pallido, il suo aspetto è sofferente. Il suo volto porta i segni indelebili di immensi difetti umani: cupidigia, lussuria, avarizia, accidia, menzogna, prepotenza. Egli gira ora col suo volto nudo, specchio di terrene colpe, con una verità a tutti evidente e non nascosta dietro una maschera di convenienza.
Povero Pulcinella, oggi ormai sei vecchio e stanco e non è il caso di mostrare chi reakmente sei. Ricopri, dunque, il tuo volto con la tua maschera nera mentre te ne stai seduto a pensare mestamente quel che poteva esser e non è stato.
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