Love, the pure one
Nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere versi nei quali risplende un amore intenso. Sono due poesie magnifiche scritte in omaggio alla donna amata che è ammalata. Sono parole struggenti e sentite che sgorgano dall’animo di chi sa veramente amare colei che è la cosa più preziosa nella sua vita.
Mi sono chiesto quanti nei giorni nostri possano amare con tale passione e intensità`. Mi sono sentito profondamente commosso dai versi di Antonio Cristofero Rendola e penso di fare cosa gradita nel presentare qui la traduzione in Inglese delle sue poesie.
Questo è il mio umile e sentito omaggio a lui e per colei che ama così profondamente.
Una delle poesie è stata scritta nel dialetto Partenopeo. Farò del mio meglio per cogliere l’essenza voluta dal nostro Antonio.
To my Sick Woman
You look like the Madonna
Holding the baby in your harms
Pale in your face
As a fading rose.
Cold can make you die
In front of the sun and wind,
Like rain filling my heart
B’cose I can’t help.
Mari…
Change your look!
Mari, don’t die please!
You are the only love
Of my life
So intense,
And let it be.
ALLA MIA DONNA MALATE
Stai comme na Madonna
Co’ bambinello in bracce,
pallida è chesta faccia
comme ‘na rose in fronne.
Didnt ‘e fridde se more
E fore : sole e viente,
e chiove int’ a core
can un po fa niente!
Mari…
Cignasse st’aria!
Mari, no non muri!
L’unico ammore
E chesta vita mia
Se ne sta jenne fore…
E cosi sia!
MORE LOVE FOR MY SWEET WOMAN
Your eyes are beams,
Like lightening,
luminescent stars
moulds
of two magnificent things.
Your mouth,
Looks alike a rich embroidery
On which is wrote
I love you.
Your face
That killing time
Even if closed
Yet doesn’t touch.
But your heart
Which still
Overflow
With love
Feel tired today.
ANCORA PER LA MIA DOLCISSIMA DONNA AMMALATA
I tuoi occhi son fari,
due lampi,
chiarissime stelle,
son stampi
di due cose belle.
La tua bocca
è un dolce ricamo
sul quale c’è scritto
“Ti Amo”
Il tuo viso
quel tempo assassino
ancor da vicino
non tocca
Mai il tuo cuore,
che pur anco
trabocca
d’amore
oggi è stanco.
- Blog di Carlo Gabbi
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