Scritto da © Max - Dom, 03/02/2013 - 12:22
Non ho mai visitato la mia statua
perché irriverente è farlo,
se mi è vietato come spettatore.
Sono interprete con grande paura,
un’emozione forte non più tentazione.
Sento ancora la mia voce tenace,
mi piace il ritmo lento d’acqua
che scorre come fluire dei pensieri.
E’ una linea invisibile ai sorrisi
sulla barricata delle assi del tempo,
e so che non supererò la soglia
di un fuggevole desiderio d’istinto.
Non ho mai visitato la mia statua
perché studio il resto della parte,
se mi è vietato come interprete.
Per un mix di ritrosia...
e incauta dolorosa timidezza.
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