Scritto da © Antonio.T. - Mar, 29/01/2013 - 20:47
In un tintinnar di scudi,
d’elmi e d’armature
il pensier mio s’invola,
col cuore e il verso
su altri lidi immerso,
terre d’eroi e d’avventure
ove, rimembro,
giovane comparando andavo
quella stagione
e la presente e viva,
sì di gloria priva
e vedo
il furbo Ulisse
il divino Achille
il superbo Diomede
e l’immenso Aiace
che ancor è questo
l’eroe che più mi piace
di coraggio e di forza
senza inganno ricco,
uomo solamente
e non bastò
che le amiche armi dorate
a te fuor negate
e ciò che non potè
l’altrui dardo o ferro
potè il Torto
e col d’Ettorre
prezioso dono
ti apristi il petto
l’onor salvando…
Ed ora, io desto,
rimirando il gesto,
ancor ascolto la tua folle
ed alta voce
mugghiar ragioni al vento
che né dei o eroi
leniron il tuo tormento.
Sempre con sgomento
il triste fato tuo ripenso
Parca fu con te Diche
di gioie e ricompense.
La vita è un torto
oh immenso Aiace
e tu più non cercar
su questa terra pace
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- Blog di Antonio.T.
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