Scritto da © FrancescoLosito - Mar, 08/01/2013 - 00:17
Naviga nella luce un veliero di carta
solcando il mare dell’arcobaleno
dissolvendosi all’orizzonte s’apparta
raggiungendo la terra senza veleno.
Vi fioriscono rose turchine
ed orchidee vellutate carnose
mentre l’alba di chiare mattine
saluta margherite pollinose.
Effluvio s’alza di vaniglia
mischiato all’ebbra lavanda
e d’odori una meraviglia
impregna la chiara landa.
Acque pure trasparenti
scompongon del sole la luce
ed in acquarelli variopinti splendenti
si disciolgono al chiaròr che riluce.
Stelle fisse cadenti e comete
imperlano la volta celeste
d’un prezioso intreccio a rete
ove il cielo di gioielli si riveste.
E sui prati dipinti d’arazzi
languide birichine intrecciate
dolci comunanze di fiche e cazzi
amalgamate nelle amplesse chiavate.
Pere succose e banane colorite
tavole rigurgitanti d’arrosti
di grassi porcelli imbandite
le pance a riempir a tutti i costi.
Eva e Adamo del perfido rettile
muòvon l’invidia strisciante
e la mela da mero suppellettile
si cambia in capriccio ammaliante.
Dente aguzzo s’affonda voglioso
nella polpa tenera succosa
d’un proibito sapor smanioso
l’ordine supremo a sfidar osa.
Ricompare all’orizzonte sull’onda
il cartaceo veliero bucato
ch’ogni speranza mesta a onda
d’un Paradiso mai più senza peccato.
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- Blog di FrancescoLosito
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