Scritto da © Kami - Ven, 28/12/2012 - 07:51
Un lastricato di crepe
non una strada levigata
dagli effimeri passi,
questo è il mio giaciglio,
un lembo strappato alla vita.
Ed osservo l’indifferenza
voltarmi le spalle, girare l’angolo
e sparire nel tepore di un tetto.
Loro non sanno chi io sia,
non immaginano nemmeno
che allungare uno sguardo
non è elemosinare un sorriso
ma è donare una casa
fatta di tutto e di nulla .
Vorrei non rovistare più tra le stelle,
vorrei non smuovere le coscienze
o deturpare i sogni di un silenzio.
Vorrei soltanto rannicchiarmi
come un feto maleodorante
aspettando il piatto caldo di una madre
e poi raffreddarlo tra le mie mani.
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