Scritto da © giuliano leandro loy - Gio, 27/12/2012 - 18:16
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Mi dimeno per avere il massimo assetto emozionale
sospeso in questa mia lunga vita/
In equilibrio sopra una corda immaginifica
proiettata nel futuro ipotizzato/
Un saltimbanco sono … che si traveste da un clown
in un vano tentativo di far sorridere gli schiocchi, i faceti/
Nell’imperfezione dell’assolutezza, che giacciono i muscoli contratti
e le cadute rovinose dalla fune esistenziale
mentre cammino circospetto in un precario equilibrio individuale/
La limitata fantasia umanizzante evidenzia
dei poveri straccioni d’animo, dei fragili uomini penzolanti/
Di ciascuno la propria fune salvifica immaginaria e intellettiva
come fossero fanciulli altalenanti e sospesi
tra la terra e il sogno/
Bambini partecipanti a un proprio gioco divertente
in un forzato equilibrio equidistante tra la vita e la morte/
Un povero saltimbanco sono, che si burla di se stesso
e della costante follia dell’umano diveniente/
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