colava
nelle mani di un camionista
che aspettava il suo carico.
Con la voce rotta
ti addormentasti
a occhi aperti, sognavi
colline in bianco e nero e il cielo fresco
che si apre nel deserto; a breve gli avresti dato
fiumi e piante, e io, avrei fatto un tuffo
dal ramo che stavi torcendo.
Con un dito muovevi l’aria, e lei suonava
trovando posto per le mie parole.
Se quello fu un errore, il tuo sbaglio
è stato la mia poesia.
Ero l’attrice di un film muto
ero una suora senza mutande
ero un falco e sono caduta
in picchiata verso terra.
Un pasto da divorare
poi la fame.
Le ossa
divennero il nostro confine
e in una frattura, l’incontro.
Ogni volta che mi sento persa
dovrei andare
e invece resto qui
a contarmi le costole
a vedere se c’è
qualcosa da rompere.
- Blog di Scintilla Elis
- 730 letture