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Natale genovese

Nella notte di Natale, quando i bambini erano ancora troppo piccoli per andare a messa le madri per farli addormentare usavano cantare filastrocche natalizie. Eccone una:
 
O Bambin coscì piccin
co-a so testa a rissolin
co-a so casa bella netta
che ghe stava (a) Lisabetta;
Lisabetta a fiäva
a Madonna a recamäva
San Giöxeppe o fa o bancâ
e o Bambin o fa a nannâ.
Quande messa a va a l'artâ
tûtt' i angei a cantâ;
quande messa a l'è finia
tûtt' i angei in compagnia;
quande sêunn-a o sûnaggin
tûtt' i angei in to giardin
a racchêugge rêuze e scioe
pe fa o masso a-o so Bambin. 
 
Il Bambino così piccolo
con la sua testa a riccioli
con la sua casa ben pulita
che ci abitava Elisabetta;
Elisabetta filava
la Madonna ricamava
San Giuseppe fa il falegname
e il Bambino fa la nanna.
Quando messa va sull'altare
tutti gli angeli a cantare;
quando la messa è finita
tutti gli angeli in compagnia;
quando suona il campanellino
tutti gli angeli in giardino
a raccogliere rose e scioe
per fare il mazzo al suo Bambino.
 
(su gentile concessione del sito "Paolino, ûn scïto do belin")
 

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