Scritto da © maria teresa morry - Dom, 02/12/2012 - 12:53
In Genesi si legge che Dio, dopo la fatica della creazione, " finito il suo lavoro", benedisse il settimo giorno e disse " E' Mio!" (2,3), ed è così che nasce il sabato come giorno dedicato al riposo. Tra l'altro la parola "sabato" e la parola " riposo" hanno in ebraico la stessa radice, in modo quindi da collegare inscindibilmente questo giorno, che successivamente per i Cristiani sarà la domenica, all’idea del Riposo. Un riposo inteso come tempo necessario al recupero di Sè, dopo un lavoro o una fatica. Su questa premessa mi sono chiesta ma l'uomo, nella nostra società, quando " riposa"?, quando dedica un po' del proprio tempo a riflettere, a reintemprare lo spirito, a godere della bellezza del mondo che ha attorno,ai propri affetti, all’attenzione vera per l’amico o per il prossimo ? Quando l’uomo " stacca" dalle solite continue cose di rountine? Quando smette di essere solo " di pancia" , visto che pure i supermercati restano aperti la domenica, e così gli ipermercati e i magazzini di apparecchi telematici e pc , i quali rigurgitano di gente anche la domenica mattina? Possibile che quella massa di pecore chiamata " consumatori" non riesca, con i tanti cervellini che la compongono , a sottrarsi a questa manifestazione di esagitata ansia da profitto delle grandi distribuzioni? Ma dobbiamo proprio attendere che sia la Crisi economica epocale a modificare le nostre passive pessime abitudini ( ipotesi non scartata da sociologi e studiosi dei comportamenti di massa ) in quanto costringerà la gente a stringere la cinghia all’inverosimile e quindi a mettere a nudo l’ipocrisia e l’inutilità di questa concezione di humanitas basata solo sul compero/consumo ,ergo esisto?