Scritto da © Untel - Ven, 16/11/2012 - 10:50
Il silenzio agita le foglie già turbate dall’autunno.
Se stamattina il vento ha un suono
è la corale straziante degli studenti.
Il ministro alla finestra aspetta che gli si versi da bere,
sa che qualcuno ha svilito le ragioni con una richiesta infuocata.
Sorride.
I mecenati dell’odio hanno pagato bene la vittoria degli infiltrati.
Non bastavano le goliardiche rivincite dell’ozio
le gole profonde di speranza
l’intabarrata violenza,no.
I mecenati hanno assoldato i fantasmi delle prove
e lanciato stelle cadenti dal Ministero.
Qualcuno vuole che la polizia nella fondina porti libri
che per fiaccare i muscoli declami poesie.
Un’infermiera intanto
srotola la benda che comprimeva il rancore di un ragazzo,
un ragazzo che ha sperperato il sangue nel Tevere.
La donna bianca ha ceduto solo al buio il suo turno
rientra a casa nello strazio delle foglie
sui cocci di un rigattiere.
Il ministro lo sapeva.
Alla finestra gira lentamente un bicchiere di brandy,
che oggi ha lo stesso colore del Tevere.
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