Scritto da © Franco Pucci - Dom, 28/10/2012 - 21:59
Fiuto l’aria.
Novembre è ormai alle porte.
L’aspro del salmastro fagocita
ogni alito, ogni refolo gentile.
Come cane da trifola annuso.
Cerco nell’aria un profumo,
quasi un Dicembre precoce.
C’è bora stamane.
Mi ancoro con i sogni al molo
e osservo il vaporetto salpare.
La scia del motore racconta.
…sono binari quei solchi
che luccicano nella laguna
e alghe i bulloni d’acciaio
che serrano la nostalgia
alle traversine di quercia…
Anelo quel profumo rimasto
nelle tasche dei pantaloni corti
appesi al davanzale della vita.
…e resto lì inebetito
gli occhi spolverati
di zucchero a velo
e il sorriso racchiuso
tra dita di mandarino…
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