Scritto da © giuseppe pittà - Dom, 28/10/2012 - 19:20
resta il
filo d’acciaio di
una spada da boia
in questo cielo di
polveri sottili da
respirare a
pieni polmoni
nel fresco buio del
cambiamento d’orario
di vento che
vuol fuggire con te
e pioggia da
bagnarti l’anima
diabolica
resta il
segno di un taglio netto
un piccolo rivolo del
tuo sangue che
lento e denso
scivola dal tronco di
un olivo secolare
contorto ed umiliato
dalla speranza del
tempo
resta il
conto alla rovescia di
una bomba che
fila diritta al sole
nuvola di scoppio
urla da mischiare al
vapore
delle auto a
rimorchio
delle gomme enormi e
dei cingoli sui
cuori immobili
resta il
mio boccale pieno nel
risveglio da
una notte molto silenziosa
nel tremore di
un anno intero di tremori
superando ostacoli e
vittorie di
una congiura senza
fine né inizio
nel fondo di luce dei
tuoi occhi stanchi
muovendo nel
cerchio di parole nuove
dove incontro il
volto della luna e
consegno la
testa per l’ultimo viaggio
nella benevolenza della
tua compagnia
resta il
fiele di un cocktail
dignitoso
il racconto di Socrate
le spiagge dell’incanto e
del fine disamore
la facilità del ghiaccio e
la fisica dei nostri spazi
straordinaria offerta di
un Dio a
led di sessanta pollici
4 HDMI con
USB ed altri accidenti
compreso i
giusti ingressi slot
per guardarci la
fine delle favole e
l’estate che se ne va
senza tristezza
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- Blog di giuseppe pittà
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