Scritto da © pedronessuno - Sab, 27/10/2012 - 08:55
Ho sentito dei rumori in cortile,
l'altra sera, e sono sceso a vedere.
Ero in pensiero che venisse
qualcosa a farci del male, e ho chiuso
la porta, lasciando gli altri al sicuro,
ero in pensiero per loro, che stavano
stretti nell'angolo più luminoso
della mia mente.
Era un suono come un respiro
profondo e saliva dai muri
di tutte le case intorno. Altra gente
era scesa in cortile con me per capire,
e discutere. Ci guardavamo con occhi
di gallina e raspavamo con le unghie
il buio. Ho sentito un singhiozzo e
poi un altro e poi un singhiozzo ancora. Avevamo
più paura, ora, insieme e sentivamo più
largo quel rumore sommerso. Qualcuno ha seguito
il gatto e si è rannicchiato sotto un cespuglio
di tenebra. Qualcuno scuoteva la testa
rassegnato. Io poi forse ho capito
e l'ho detto ad alta voce: magari è così
e basta e non c'è rimedio a questi progetti
che la natura disegna. È un oscuro
ingranaggio di stelle. E mentre qualcuno
iniziava a cartografare quel nuovo mistero
il più giovane tra noi è morto
e il respiro di schianto
si è interrotto. Così siamo tutti rientrati,
dimentichi di cosa era stato,
ad aspettare il mattino e una lama
di luce che squarciasse il creato.
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