Scritto da © Stefania Stravato - Ven, 05/10/2012 - 21:15
perchè sia giusta la misura
del palmo sull'assenza
si allunghi pure tutta l'acqua
in mezzo agli orizzonti
ma poi
persino la posa dei gigli pare inquieta
se sollevo la gonna
mentre vado all'intorno
aprendo la notte nei giardini di sale
(dove comincia quest'aria che ci separa?)
fuori dalla pelle, e a distanza
gli scogli
al verso di civetta
che ci vuole soli
(a piegare nelle ossa questo tempo)
e non sarà abbastanza un'altra notte
per cavarti dagli occhi
la sabbia
di tutta la memoria che si rinnova, piena
dentro inversioni di
correnti
(sorprenderti di schiena)
amore non mi vedi,
ho già macchiato di sangue
il mare.
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