In questa seconda parte della Ballata, Anna Zoli ci racconta i motivi che la spinsero a venire in Australia e le sue prime impressioni di questa nuova terra promessa.
Arrivò circa venti anni dopo la Seconda Guerra Mondiale fini`. Ma l’esodo di profughi e disperati incominciò ad arrivare in Australia sin dal principio degli anni ’50, da diversi paesi Europei.
Da poco la guerra era finita ed erano anni duri. Macerie dei bombardamenti aerei e i ruderi lasciati all’indietro delle battaglie combattute sui fronti erano ancora all’intorno e per chi viveva, in quell’Europa distrutta non esisteva un lavoro sicuro e abbastanza retribuito.
L’Australia da poco aveva aperto la sua immigrazione in questo paese troppo grande, e aveva la necessità di sviluppare tutte le sue immense risorse, richieste per la ricostruzione mondiale, ma si trovava nell’impossibilità di poter mantenere la richiesta dei suoi prodotti minerari perché la manodopera scarseggiava. Infatti, allora la popolazione totale era di poco superiore ai dieci milioni di abitanti.
Incominciarono così ad arrivare emigranti, che maggiormente provenivano dai paesi dell’est Europa, dove una massa enorme di gente aveva perso tutto, casa, famiglia, speranza di vivere. Non bisogna pur negare che tra essi vi erano alcuni che avevano bisogno di presentarsi sotto falsi nomi per cancellare un ignobile passato, e si nascondevano tra questi profughi e masse di disperati.
Era impossibile riconoscerli, perché archivi con i loro dati personali, erano stati distrutti negli innumerevoli bombardamenti a tappeto durante gli ultimi giorni di guerra, da parte americana su quelle città che si trovavano sotto l’occupazione Nazista.
A quei tempi si arrivava in Australia unicamente via mare. Dall’Italia iniziò un regolare servizio da parte della Flotta Lauro che aveva adattato due vecchie navi, tipo Liberty, ossia ex trasporti di truppa Americana, che erano state costruite in gran premura nell’ultimo periodo bellico.
Accomodavano circa 1500 persone, in misere cabine, che ospitavano otto letti ciascuna, prive di un’appropriata ventilazione e servizi igienici. La rotta era lunga e lenta. Partiva da Genova toccando Napoli, Port Said, Colombo, e alla fine arrivava ai porti Australiani. Erano trenta giorni di viaggio per arrivare a Melbourne ed erano altri dieci per chi sarebbe sbarcato a Sydney.
Questi nuovi arrivati al loro arrivo erano ospitati in campi primordiali, misere costruzioni di legno, con servizi che si facevano alquanto a desiderare e dove la vita comunale era gretta e da doversi spartire tra i molti.
A questo punto lascio la voce di Anna Zoli cantarvi la sua ballata, ma riprenderò la mia nota aggiuntiva rispecchiante il mio ricordo di allora nella prossima presentazione della Ballata Australiana.
Buona lettura.
Carlo
UN VIAGGIO DENTRO UN VIAGGIO
Di Anna Zoli
Da quando son partita
abito nel mio zaino
cerniere per accedere ai servizi
senza permesso.
Un "Back-packer"(1) mi fa
"How are you mate"? (2)
e io gli compro il van
con il "Pop-up"(3)
Toyota giallo, vecchio di vent'anni
il frigo leopardato funzionante
tornato indietro, come ai vecchi tempi.
C'e` un limite d'eta` per un back-packer?
Per la gente che va
il limite non c'e`
c'e` solo nella mente di chi resta.
(1) Back-Packer = viaggiatore, spesso giovane, con lo zaino in spalla.
(2) How are you mate? = come stai amico.
(3) Pop-up = tetto alzabile del camper
~*~
Lo zaino in spalla
turista come tanti
.....................gente della tua eta`
fuggita dalle citta` affollate
dalle scelte obbligate
di lavoro e carriera
.....................tutti tornati a casa.
Nello zaino una sacca di rimpianti
sempre piu` decentrati.
Ma per lei non e` qndata cosi`.
Un giorno una chiamata
-Mammotta mia ti amo- La sua voce al telefono e` vicina ma una nota decisa nella
voce
mi colpisce allo stomaco
mi lascia senza fiato
-Prendi una sedia e ascolta:
ho trovato il paese sognato da bambina,
mammotta mia ti amo
ma io rimango qua.-
Ma come mai avro` fatto una figlia cosi`
io, ribellista, sempre sola a meta`?
Raggiunta e sorpassata.
~*~
Eppure in quegli anni lontani
..................................venti dopo la guerra
feci anch'io la mia parte
togliendomi la pelle di brava figlia
autostop per l'Europa
due soggiorni "Alla pari"
.................................a rischio sempre la verginita`