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Zibaldino - 2/17: Dell'economia dei regni

Jupiter Tonans (Museo del Prado)

Quindi quando Orazio sconsigliava chicchessia di cercar fuori di sé quel che si può trovar dentro, eco non lontana di "conosci te stesso", seminava l'albero dell'introspezione e del solipsismo, dando anche man forte alla gramigna dell'incomunicabilità. Obelischi di solitudine in deserti d'angoscia. Soprattutto solitudine. Può esser beata, ma se anche Dio è uno e solo e detta questa condizione come prima clausola del contratto d'amore e di grazia, poi con lui ci sono figure del calibro della Madonna, Gesù e lo Spirito Santo, anche se, quest'ultimo in particolare, nessuno l'ha mai visto, perché lo Spirito non si può vedere con gli occhi; e se non credi a quel che non vedi con gli occhi, sei bell'e spacciato e di vita eterna non se ne parla proprio. Ti devi arrangiare con questa. E mentre per la Befana il trucco a una certa età te lo spiegano o lo scopri da solo, per lo Spirito Santo il gioco dura tutta la vita. E poi c'è una moltitudine di Santi che non entrano più nel calendario e lì, dove decidono chi entra e chi esce, devono essersi fatti delle sacrosante incazzature. Chi voleva San Procopio a spese di San Venceslao o San Giovenzio ai danni di San Frumenzio. Demagogica e beffarda fu la soluzione di Ognissanti. Ne sa qualcosa il nostro autore che ha visto spesso sfrattare il suo San Germano da San Lucano, da San Saturnino e da altri che poi, anche se loro non c'entrano niente, hanno finito con gli anni per attirarsi un pizzico di devota antipatia. Ma le incazzature, in giuste dosi, fanno anche bene alla salute, soprattutto laddove è lacunosa o addirittura bandita la comunicazione sessuale. Anche Dio, che al contrario del suo grande predecessore Giove che in tale tipo di comunicazione se ne toglieva che se ne toglieva di divini capricci, quando proprio non ne può più di tutto quel coro eterno di beatitudini e mistiche trascendenze, può sempre andare a sfottere quel cazzo di Diavolo che, dal dì della fatale arroganza, s'è fatto un regno sì tutto male ma anche niente male, che da sempre conta molti più seguaci del regno dei cieli. Eppure lassù spendono un sacco in pubblicità: "Beati i poveri di spirito, perché...", "Beati gli ultimi, perché...". Niente da fare. Una tournée di Gesù, durata ben trentatré anni, è finita molto, molto male. Fugaci apparizioni della Madonna in persona, i cui costi - se si sommano tutte le spese dei pellegrinaggi - superano di molto quelli dell'omonima cantante. Le modernissime lacrimazioni, realizzate con mezzi avanzatissimi che nessuno è riuscito a scoprire. E poi le chiese, i viaggi del papa, le figurine dei santi. Tutto inutile, la maggioranza è sinistra. E il Diavolo, che non ha nemmeno l'otto per mille sulla dichiarazione dei redditi, chiude sempre con un attivo da sballo. Alcuni esperti del settore sospettano seriamente che molti di quelli che comprano le figurine e sventolano le bandierine quando passa il papa e cantano Osanna Osanna, in realtà facciano il doppio gioco. Il fatto è che il Diavolo, da sempre, ha certe mercanzie, certi argomenti, e li porta avanti con una politica aziendale alla Bill Gates. Solo che lì non sono possibili questioni di antitrust, perché al di sopra di Dio e del Diavolo c'è solo il Nulla, che da sempre non se n'è mai fregato niente di nessuno.

 

 

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