Scritto da © Bruno Amore - Lun, 25/01/2010 - 13:16
Cercavo di perdermi nei tuoi occhi
specchi di mare sensuali
che il velario di ciglia d’oro
nascondeva il tuo pensiero.
Navigare verso il nuovissimo
che era lì appena oltre
allettante sconosciuto travolgente
equanimità di vissuto in marosi o bonacce
saliscendi vitali legati a te.
Seduzione rinverdente fragrante
di odori per te ovvi, per me smania
e quando salmastre stille irroravano
le tue gote bianche, concupivo
la dolce debolezza di un attimo
amandoti con tutto me.
Tuttavia nell’albore di un giorno vago
ancora pregna di profumi e sentori della notte
distese le bianche braccia a cingere
le ginocchia asciutte con lo sguardo
divertito allegro fanciullesco, dicesti
vado via!
Le mie, stavolta, le lacrime scoppiate
dal cuore gonfio, spaventato dall’algore tuo
di oggi e non voglio dirti addio
almeno in questa età senza fortuna.
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