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Un retablo por Frida

Un retablo por Frida di A. Iurilli Duhamel
Non ho filosofie: ho sensi...
Se parlo della Natura non è perché sappia cosa essa è, ma perché la amo, e la amo per questo, perché chi ama non sa mai quello che ama, nè sa perché ama, cosa sia amare...
Amare è l'eterna innocenza,
e l'unica innocenza, è non pensare...

Fernando Pessoa

Amo molto  Frida Khalo, per testimoniare la mia ammirazione per questa grande artista , ho pensato di realizzare un  retablo. Il retablo è un’opera commemorativa religiosa. Dal latino "Rerum Tabula" (dietro all’altare), si riferisce ad un  compendio di immagini religiose, unite da strutture o cornici. Abitualmente viene collocato posteriormente al grande altare oppure nelle piccole cappelle laterali.

Il retablo è anche una sorta di icona da viaggio  introdotta in Messico dai primi colonizzatori spagnoli anche come sussidio didattico per la comprensione dei testi sacri. In Messico, il retablo, o retablo santo, si riferisce a piccoli quadri a olio che rappresentano  i Santi , Cristo e la  Madonna. Nel XVI secolo in Messico ci fu una grande diffusione di queste tavolette   ma a differenza di quelle europee, erano realizzate da devoti sprovvisti di formazione accademica, in genere  autodidatti motivati da un forte sentimento religioso; la loro semplicità si rivela  attraverso una certa naiveté della composizione, dell’anatomia, della prospettiva, e dell’uso vibrante del colore.
 
Molti artisti messicani post rivoluzionari colsero nei temi e nelle forme artistiche popolari, importanti  elementi rivoluzionari utili per l'unificazione e l'indipendenza del loro paese. Il  rifiuto dell’accademismo dominante era motivato  da una profonda  ribellione culturale, e in tal senso la spiritualità, oltre che la forma di questo genere di dipinto, divenne emblema di libertà autodeterminazione.

 

Anche Frida Khalo fu molto attratta dalla cultura e dall’arte popolare,  appassionata collezionista come suo marito Diego Rivera,  di statuette precolombiane,  attinse dal grande bacino folcloristico elementi mitologici e terapeutici che divennero costante fonte di ispirazione e insegnamento per la propria arte.

Frida coglieva nel rapporto con la tradizione quegli elementi di forza e guarigione utili a risanare la propria integrità oltre quella del suo paese. Il retablo e l’ex voto divennero il suo modo specifico di raccontare i fatti salienti della sua vita, le sue intime ferite, le sue speranze e i sentimenti per le persone più care. Ma soprattutto rappresentò l’espressione tangibile della propria gratitudine nei confronti del miracolo della vita.

L’umanità e soprattutto gli artisti sono in debito con lei per quello che ci ha mostrato con sincerità e naturalezza. Pochi prima di lei sono riusciti a trasmetterci tanta onestà nei confronti delle contraddizioni della nostra cultura   riuscendo a parlarci della vita, della morte, della malattia e della sessualità con estrema e disarmante franchezza.

 

Non ha mai smesso di chiedersi: “Chi sono, a cosa servo in questo mondo, qual è la mia missione come posso rimettere assieme i miei pezzi e dunque sorgere e risorgere dalle ceneri della mia devastazione fisica e morale?” E in tal modo ci ha anche indicato una via spirituale di non poco conto.

Il mio retablo esprime la mia gratitudine verso questa grande artista e verso il suo messaggio di amore nei confronti della vita anche nei momenti di maggiore disperazione ed infine anche se non ultimo, il mio proprio rispetto e amore per il passato e le mie radici.

Grazie Frida!

 

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