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Una casa sulla collina


 

 

 

Guardarla di lontano, mentre si saliva la strada sterrata per raggiungerla, rafforzava la percezione che fosse, davvero, un luogo speciale. L'ultimo tratto era più ripido e i filari di giovani cipressi, parevano renderlo più scosceso e angusto. Poi lo spiazzo, il fabbricato: una vecchia cascina contadina ben tenuta ma rustica, lo sguardo la perdeva di vista e spaziava verso valle, le colline tutte intorno. Il sole, pareva acceso per dare il giusto tono di colore a quanto la natura aveva apparecchiato. Ulivi e viti, rovi di more e cespugli di rosa canina, sparsi qua e là, senza architetture giardiniere ma, assolutamente, stupende nel loro spontaneo sviluppo, massi ruvidi emergenti.

La brezza di levante, alla sera, si incaricava di spargere profumi, odori, stormire soffuso di foglie.

Era tutto di lei. Cinquantenne attraente e volitiva. L'aveva comprata, prima di sposarsi, ad un'asta giudiziaria seguita al fallimento di un agricoltore che si era “mangiato tutto” col gioco e le donne: ma sono sempre frasi fatte, chissà come era andata. Non mancava mai di ribadire, in qualsiasi discussione, la sua esclusività sul bene. Tuttavia, la condivideva con Lui, e come la vita coniugale la vivevano, separatamente. Lui ci aveva speso anche discrete somme, per la ristrutturazione e la sistemazione dei terreni, ma la proprietà, restava di lei. Per la cura: a lei la casa, a lui la terra.

La sistemazione della casa, a sentire lui che ne era escluso, era diventata una residenza per bambole, con tendine rosa e fiocchi in ogni dove. Lui aveva reso più esotici i dintorni, fatto emergere grandi rocce, isolato vecchi tronchi d'albero, qualcosa di orientale, qualcosa di anglosassone, diceva con soddisfazione.

Un giorno, tornando dal paese, incrociò l'autovettura di uno sconosciuto, che si stava allontanando di casa in fretta e lei, contrariamente al solito, l'aspettava sulla porta di casa. Gli parve nervosa. Tanto bastò perché un verme insidioso, prendesse a lavorargli il cervello. Mi tradisce, vigliacca, e pensare a come mi tratta...come un servo. Era una ferita al suo orgoglio, più che altro, c'era freddo tra loro, armai da tanto.

Prese ad elucubrare vendette e organizzava mentalmente agguati ma non succedeva nulla e per nulla si liberava la mente dal sospetto. Io l'ammazzo, si diceva. Se li trovo insieme, tutti e due. Intanto lei.

Così, prese a frequentare il negozio di prodotti per l'agricoltura, informandosi sui componenti più tossici per l'uomo, prendendo appunti. Poi, sui veleni per topi o altri nocivi, sulle dosi letali in caso di ingestione accidentale da parte di un umano. E via insospettendo il commesso del negozio che, scherzando, gli disse: Non vorrà mica ammazzare la moglie? Ce ne vuole di roba, per quelle lì!

Si vergognò un poco, in fondo aveva solo dei sospetti, tuttavia cominciò a mettere minime dosi di antiparassitario nel vino, che lui – astemio – non beveva. Non succedeva nulla, lei si lamentò di un mal di pancia, ma niente di più.

Credette di avere la prova, un giorno. Annunciò, mentendo, di andare in città per alcuni interessi. Nascose la macchina in un boschetto e si mise di vedetta su un grosso albero poco lontano dalla casa. L'altro arrivò mezz'ora dopo, entrò e si trattenne ma, lui, non ebbe il coraggio di intervenire, non si sentiva capace di reggere una scena di...

La sera, come spesso faceva, confezionò una crostata con marmellata di more, della sua, l'arricchì di una sostanza simile alla stricnina e la portò in tavola. Lei doveva sentirsi in colpa perché fece un sacco di complimenti e mise i piattini a tavola.

Non voleva assistere, trovò una scusa e uscì di casa. Nello scendere la strada, al chiaro di luna, si impresse in mente tutto quanto amava di quel posto. Specialmente i rovi di more e di rosa canina. Quando sfioriva questa, fiorivano i rovi. Quando le more risecchite perdevano colore, le bacche della rosa, diventavano rosso fiamma

Non ci avrebbe mai più fatto ritorno, né seppe mai più nulla di lei.

Pensò che in fondo, in ogni caso, non ne valeva la pena.

Eppoi non le piaceva neanche Nat King Cole.

 

(sono graditi suggerimenti e correzioni, sulla forma)
 

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