Scritto da © gatto - Lun, 13/08/2012 - 11:27
Alessia entra in scena in attimi di tegole
inazurrate dopo la calma dell'aurora.
i sogni nell'anima di vetro di salvezza
viatico. Jeans sdruciti e maglietta rosa fucsia,
memoria ad attenderla nella camera della
mente a scorrere pari a freddo fiume.
Il caldo, la doccia amniotica, lo specchio
a restituirle lo sguardo di ragazza: sedici
anni contati come semi. Caldo e sudore
nei giorni della verità (Govanni l'ama
e non la tradisce). Castello di pensieri..
A stagliarsi oltre le cose della casa il mondo,
il tempo la città. Scende i gradini, esce
dalla palazzina, nell'anima la parola che
salva da non dire a nessuno per scaramanzia.
E' il Ferragosto ad attenderla oltre la chiave
della luce e ci sarà una messe di pane
nella madia nella camera e tanta gioia di
redenzione. Alessia s'irida, si trasfigura,
appoggiata al vento dell'ebbrezza,
felice come una donna che pianse
e ora trova i fiori.
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