19 - La Noche | Prosa e racconti | Andrea Occhi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

19 - La Noche

Seduto sulla sella della Ducati rossa, osservava l’orizzonte oltre la cui linea increspata il sole appariva dimezzato, reciso nella sua metà inferiore da una lama scura di vegetazione. Da quando Irina se ne era andata, trascinata via e smembrata da una belva di lamiera, mentre attraversava sulle strisce pedonali, aveva smarrito ogni entusiasmo. Era divenuto cattivo. Solo quella fase crepuscolare lo rasserenava. Aveva rassegnato le dimissioni e con la liquidazione aveva acquistato una moto veloce, con assetto da gara, e una pistola. Non sapeva perché una pistola. Era stato pure obiettore di coscienza, detestava le armi. Ma le cose cambiano, non sorgono identiche ogni mattina e tramontano identiche ogni sera. Non gli piaceva la monotonia e Irina era una trottola russa. Era proprio come un’interminabile matrioska, dai contenuti sempre diversi l’uno dall’altro, infiniti. La amava Irina. A volte si vergognava dei suoi pensieri. La immaginava nuda mentre lo spogliava con la delicatezza di un militare, impartendogli ordini. E lui che il russo non lo capiva ancora bene veniva sottoposto a punizioni corporali che lasciavano piacevoli segni sulla pelle. Si vergognava ancora di più, quando si donava piacere da solo, disteso sulla sua metà del letto, pensando a lei.
Le ombre continuavano ad allungarsi, la luce a illanguidire. Vesper brillava nel cobalto sopra di lui. Calcò il casco sui capelli trasandati e avviò il motore. Sapeva dove abitava, ne aveva studiato ogni abitudine, ogni piccolo dettaglio. Lo conosceva perfettamente. Era un abitudinario. Uno di quelli che partecipano alla funzione religiosa domenicale sempre alla stessa ora, nella stessa chiesa, naviga su siti porno e recluta puttane minorenni per quando si ferma con il camion di notte, offrendo loro cocaina e alcol. Un uomo normale, con i suoi passatempi ed una famiglia a casa. Nulla di strano. Quell’uomo gli aveva portato via la vita non solo quella di Irina. Quando lo vide in canottiera, con i tatuaggi sulle braccia, il nome della moglie e dei figli, seduto al tavolino del bar, con un tablet acceso, intento a scrivere, parcheggiò la moto. Sfilato il casco gli si avvicinò. Estrasse la pistola e senza una parola premette il grilletto. La fronte corrugata e stupita si immobilizzò attorno a quel piccolo foro scavato dal piombo. Ebbe un’erezione nel vederlo morire. La testa si inclinò in avanti e lo schermo si capovolse. Stava organizzando un incontro per il prossimo viaggio. “Estrella è molto ricercata, señor! La chiamano "La Noche”, perché lavora dal tramonto all’alba senza alcuna sosta ed è cara, señor!” Volse le spalle al morto e tornò a casa. Quell’erezione Irina non la doveva perdere.     
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 5866 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Il Folletto