Scritto da © Elisabetta Rotondi - Lun, 30/07/2012 - 06:26
In ginocchio
in remoti sobborghi
di multiformi città
coi suoi piccoli occhi
affondati tra gli incavi
delle rughe senza tempo
coi suoi zigomi tenaci
e il sorriso candido
ugualmente pronto.
E’ motore di carità
concepita e offerta
che sospinge
con coraggio
e umile dedizione
verso gli ultimi,
i dimenticati, i moribondi.
Oltre il bianco sari
è un angelo custode
che li conduce per mano
durante gli aneliti finali
verso l’aldilà.
(in In linea con la Poesia. Seconda antologia poetica, Roma, Pagine, 2011)
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