Scritto da © mario calzolaro - Gio, 07/06/2012 - 17:02
Come Uragani, frenati appena dalla Rosa dischiusa
che a Nord s'inebria di Luce alta
percorriamo questo Tempo,
nostro, quel che c'è dato,
e nell'amara consapevolezza del Dove s'incentri
il finir della Clessidra
alto teniamo il capo sin che Orione non ci fermi
Saremo chiamati e torneremo a dar Voce,
ancora, all'Isola che ci portiamo Dentro
ma basterà le voce nostra a scandire
i segmenti temporali che ci legano i polsi?
Sarà un cammino lento sinchè avran Luce gli occhi
e Danze ritmiche tribali governeranno il passo.
Poi, a Notte, torneremo Nudi e non avremo freddo
anche se la Nebbia ci vestirà le spalle
e del Viaggio primigenio neppure
il Ricordo serberemo!
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