Scritto da © jaffo16 - Lun, 04/06/2012 - 16:30
Cade,
goffamente cade
su ispidi pini,
su solitari rovi,
a bagnare una nuova mattina.
E lasciarla cadere,
senza niente addosso,
senza un colore che ti possa coprire.
Una mano a raccogliere
la disperazione di un cielo
che urla il suo dolore.
Mille ricordi in un attimo,
appena sfiorato
dalle tue dita gelide,
mille lamenti in una lacrima di stella,
che goffamente cade,
sui palmi scoperti,
sulle guance viscose,
a coprire un tenero pianto.
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