A volte vorrei dipingere
con i colori di fiele
un quadro elettrostatico
di molte primavere.
Non so dipingere
nemmeno disegnare
però guardo la gente
ascolto, il loro dire.
E in silenzio vado
sulla collina degli sguardi
a vedere il mio confine.
Massacravano gli ebrei
nei campi di sterminio
ma la gente osannava Hitler
a Monaco o a Berlino.
Stalin uccideva i comunisti
ma la gente affilava il bavero
del suo cappotto
dicendo che era giusto.
Respingono in mare
i disperati
facendo finta di non sapere
quale sia la loro fine
salvo piangere domani.
Così parlo con le mosche
sedute sulla roccia bianca
e loro mi raccontano di Sabra
o dei massacri lontano dalle televisioni
e delle donne che non valgono nulla
lungo le file del deserto nero.
Il bene, il male
lo zucchero filato
e l’ipocrisia della gente
che darebbe l’anima a un criminale
per una vita di migliore condizione.
Le mosche raccontano
le mosche sanno
e a disturbar gli ipocriti
ora vanno.
- Blog di giuseppe diodati
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