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Chi sono?

Dean Smith Northman. Non so dove sono nato e non conosco chi sia realmente mio padre. So solo che era un vampiro e che si era innamorato della donna sbagliata, la dea della luna. Non che abbia mai conosciuto nemmeno lei: sono stato definito un essere troppo infimo per poter rimanere al suo cospetto più di quello che bastava per mettermi al mondo, insieme a mio fratello. Tutto quello che ricordo è che sono cresciuto negli inferi. Di quello che è stato prima non ho nessuna memoria, niente che possa ricollegarmi alla mia famiglia perchè la verità è che io sono figlio degli inferi. Cacciato da qualsiasi luogo per via della mia parte vampira che mi costringeva a nutritmi costantemente di sangue umano, alla fine Lucifero fu l'unico che mi accolse tra le sue brame. L'unico che diede a me e mio fratello un posto dove stare: Alex non fu mai entusiasta di quella decisione, anche se in fondo ci si era abituato. Per me invece era tutt'altra storia. Io ero il perfetto figlio degli inferi, io vivevo del dolore e delle urla che quegli umani morti, quelle anime infette e tardivamente pentite, emettevano ogni giorno. Il tempo non scorreva come comunemente si è portati a pensare: negli inferi si parla di un eterno fuoco, un eterno caldo che non cambia mai. A scandire il tempo sono le visite del suo sovrano, di Lucifero che ogni volta che entra lascia una scia di spavento e tremore inconfondibile.
Col tempo mi resi conto di poter controllare il fuoco e tutto ciò che il mondo sotterraneo e oscuro poteva concedermi: nel fuoco scaldo le mie ali nere come la pece, con i riflessi dorati tipici delle aquile reali. Nel fuoco trovo pace quando intorno tutto mi rende nervoso. Nel fuoco traggo la mia forza e i miei poteri. Per questo forse sono sempre stato così benenegli inferi.
Ero conosciuto perchè svolgevo tutto il lavoro sporco: le stanze delle torture erano il mio passatempo quotidiano e quando non ero li, la più grande alleata di Lucifero, Hope, mi accompagnava in scorribande all'interno dei gironi più bassi e punitivi.
Ma poi tutto è cambiato. Siamo stati tutti mandati sulla terra, senza saperne precisamente le motivazioni. Alex è cambiato. Da divertente squartatore di piccoli esseri innocenti come gli umani, è diventato il loro difensore ufficile. Abbiamo iniziato ad allontanarci quando nella sua vita si è fatta strada Kate e lui ha perso completamente la testa. Non è stato più lo stesso. Pian piano ha dimenticato cosa eravamo noi, cosa facevamo prima che lei arrivasse e alla fine, dopo una serata movimentata al Bar, ha deciso di allontanarmi da lui e una litigata furibonda mi ha fatto decidere di andarmene da Chapas per sempre. Avevo estratto le mie ali nere e infuocate e mi ero portato il più lontano possibile da loro. Passai moltissimi giorni rinchiuso nel calore avvolgente del fuoco, vicino a un vulcano, lontano da occhi indiscreti a calmare i miei sensi e a convincermi che era inutile soffrirne perchè aveva fatto lui la sua scelta.
Non so cosa mi avesse spinto a tornare, ma alla fine l'ho fatto. Dopo moltissimi anni sono tornato a casa e da quel momento un evento dopo l'altro mi hanno reso... semplicemente diverso. Kate, Alex prima e Lili e Ivy dopo. Ho imparato ad amarli come non avevo mai fatto. E adesso mi chiedo che cosa sono. Chi sono. Realmente intendo. Sono un dio, un vampiro, un mezzo umano innamorato. Eppure anche quando vengo torturato a sangue, anche quando Lucifero mi costringe a sentire un dolore mai provato prima, nemmeno in quei momenti conosco la parola pietà. Non provo pena per me. Sono un debole che si è lasciato andare a sentimenti. E si sa i sentimenti sono pericolosi. Me l'ha sempre detto anche lui. L'ho sempre saputo. Eppure alla fine ci sono caduto, mi sono lasciato andare, ho fatto sì che il mio cuore potesse voler bene a due creature così tanto da dare la vita per loro. Ho sempre deriso gli umani o i demoni che entravano nella stanza delle torture e chiedevano di morire per la persona che amavano, che scendevano a patti con l'angelo caduto più perfido del cielo. Li ho sempre visti perdere e ho sempre giurato che a me non sarebbe mai potuto succedere. Quindi adesso, che io sia un debole o uno sciocco innamorato non fa differenza. Ridevo di loro prima, ne avrei riso adesso, ne riderò in futuro. Domani se ancora mi sarà concesso di nutrirmi e di uccidere, lo farò. Le urla, la paura, il terrore che si legge negli occhi sono il cibo più dolce e gustoso che conosco. Non cambierò certo solo perchè ora sono diventato debole come loro. Non mi farò piegare da questa assurdità. Per loro, per mia figlia e adesso anche per Ashley, so di essere disposto a tutto. Ma questo non mi ha cambiato. Io sono un essere infernale, non sono degno dell'amore. Mi è capitato, l'ho lasciato invadere il mio cuore, non posso liberarmene. Lo accetto. Ma questo non cambierà mai ciò che sono.

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