Inseguo

Hai un profumo che penetra la mia memoria, come tarlo intossicato dal legno di cedro che avvolge la mina della matita con cui scrivo i miei appunti, le mie osservazioni, Le tracce che lasci nei tuoi passaggi attraverso spazi paralleli, ma invisibili, sono nei miei taccuini. Mappe di un tesoro inesistente. Ti rincorro lungo corridoi universali di nebulose e costellazioni. Non sei in fuga da me, eppure ti seguo benché io non sia alla tua ricerca. Tu abbandoni mezze lune sorridenti, appese ad alberi capovolti, affinchè io possa seguire il tuo cammino e raggiungerti nell’oscurità. Non sono come coloro che hanno perduto ogni flacone di pozione magica, che solo le streghe, con la loro luminosa conoscenza della terra, hanno la capacità di creare. Ho amiche tra le fattucchiere e bisacce capienti. Desidero solo donarti la tenerezza dei miei abbracci, per placare la tua esigenza di ricercare ciò che già possiedi. Sfioro con le mani i tuoi sorrisi: sono sempre più caldi. L’inseguimento si sta compiendo. Il tuo odore è sempre più intenso. Riuscirò a stringerti la mano, ad appoggiare la mia guancia sulla tua spalla, a sfiorare le tue labbra, almeno una volta. Prima che la grafite della matita divenga polvere priva di parole. Avverto il frusciare della tua gonna, l’incedere dei tuoi passi sui fili della passione, il suono della tua voce, ma non sei qui, seppure così vicina a me. In equilibrio, sugli spicchi di luna, dondolo la mia voglia di baciarti.