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Spolverando nel cassetto del passato

Forse dopo tutto non sono poi ricordi troppo vecchi, ma lo sono per me e per il mio scrivere.

Tutto incomincio` circa dodici anni orsono quando senza alcuna preparazione linguistica, conoscenza appropriata di una lingua, l'inglese in questo caso, decisi che avrei dedicato il mio tempo libero allo scrivere.

Credetemi, al principio fu una cosa massacrante e temeraria. Ma la mia vita e` sempre stata cosi`, vivendola in cicli di diversi anni ciascuno, in lavori completamente nuovi ed opposti a quello precedente, ma ero capace ugualmente di iniettare in quella nuova attivita` tutte le mie energie e capacita` mentali.

Ripensandoci ora, quel mio desiderio di scrivere in inglese e` stata una cosa pazzesca poiche` di quella lingua non possedevo alcuna base scolastica che potesse garantirmi una possibilita`di riuscita in  tale ventura. Sono sempre stato caparbio e quella non era la prima volta che mi gettavo a capofitto in cose nuove. In inglese esiste un modo di dire, “Who dare wins” (cioe` la vittoria appartiene al temerario che osa rischiare.) E dio solo sa quanto temerario io sia sempre stato.

Ed e` a questo punto che entro nel nocciolo del discorso.

Oggi, frugando tra quei miei primi lavori, ho trovato che tra essi esistono pure cose decenti, che ripuliti un pochino, possono ancora interessare i miei lettori italiani. Per lo meno questi scritti hanno il pregio di una certa brevita`, necessaria (da quanto alcuni amici mi hanno fatto notare) per la presentazione sul net. Mi dissero che quanto scrivo, oggi sono lungaggini che non possono interessare il lettore frettoloso.

Desidero presentarvi queste perle (che lo sono, almeno per me) le quali allora mi  costarono molto sudore, ma che furono esercizi necessari per imparare a scrivere.

 La prima preoccupazione che si affaccia ad uno scrittore novello e` di come trovare un soggetto, poi di come e` possibile svilupparlo appropriatamente per poterlo presentare ad un eventuale pubblico. Posso dirvi che molte di quelle risorse le trovai nel modo semplice di chattare in internet, ( ma ditemi perche` mai voi Italiani di oggi non usate un proprio vocabolo italiano che penso sia molto piu` adatto, come ''conversare''? ''parlare''?)

Quanto scrissi in quei primi racconti, non era null’altro che le confidenze offertami da parte di coloro che mi confidavano liberamente le loro vite. Questo e` uno dei vantaggi odierni, la rapidita` di scambiare messaggi sul Net.

E` il miracolo della tecnica moderna. Ricordo che al tempo in cui venni in Australia, una lettera impiegava piu` di un mese per giungere dall’Italia. Questo per dire quanto rapidamente si e` evoluto il nostro piccolo mondo nel giro di cinquantanni. In quei giorni lontani, per avere una normale conversazione telefonica, occorrevano ore di attesa, aspettando che tutte le debite conessioni attraverso innumerevoli centralini telefonici  nel globo, fossero effettuate.

Incredibile ma vero, fu grazie ai vantaggi offerti dal net, che nel breve periodo di pochi mesi fui capace di formare una cerchia di amici che si confidarono con me volentieri di cose a loro accadute, dandomi cosi` la possibilta di farli rivivere in quei miei primi lavori.

Fu attraverso le memorie di Dana, una giovane infermiera del Kansas, che potei scrivere le mie prime storie.

Poi venne Nanette, avventurosa, piacente, sensuale, che mi narro` della sua vita effimera e da quelle narrazioni trovai lo spunto necessario per scrivere altre storie, alcune delle quali possono sembrare piccanti. Ma ero alle prime armi, ed in quei giorni ero a caccia di qualsiasi notizia utile e capace di darmi una ragione per scriverla. Ogni soggetto era buono se solo potevo convertirlo in uno scritto, e a me necessario come un esercizio mentale nell’evolvere la mia capacita` di scrivere.

Piu` tardi, sempre sul net, incontrai Angelina, la quale era una giovane studentessa che mi disse di essere di origini siciliane. Venne il giorno in cui, mentre si conversava, proruppe in una esclamazione d’orgoglio: “Oggi sono veramente felice. Ho ricevuto la conferma che i miei bisnonni vennero dalla Sicilia. Arrangio al piu` presto le mie cose per andare a Palermo in cerca di loro.”

L’aiutai nelle sue ricerche ed in cambio ottenni molte informazioni che mi diedero lo spunto nello scrivere la mia prima storia di un certo valore. Il titolo di quella storia e` “The Sicilian Woman” che poi raccolsi assieme ad altre nel mio primo volume, “A Song of Love”. Ma di tutto questo ve ne parlero` in seguito

Non posso pure dimenticare Annemarie, la quale era una maliarda nata ed era capace con le sue grazie di far capitolare qualsiasi uomo volesse. Usai il suo carattere e capacita` di “Femmina” nella mia storia “A Song of Love”.

Ed ancora, come potrei dimenticare Zeena, l’avvincente giovane Indiana, oppure Maria, mia amica fedele da oltre un decennio e che possiede il calore caliente della sua terra ammaliante, il Mexico. Fu attraverso lei che ebbi il piacere di imparare ad amare e scrivere di quelle vecchie piramidi Maya e la loro civilta`.

Questo e` quanto vi volevo dire ora. In questa nuova serie di racconti che vi presentero` cerchero` di essere breve con la speranza di allietarvi senza derubarvi di molto tempo prezioso.

 Sinceramente e cordialmente porgo un saluto a tutti voi.               

 

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