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Poesie al Mercato

Volevo condividere con voi questo articolo che ho trovato su PoetryFoundation.org, un sito americano di poesia, e che ho trovato assai interessante.
 
POESIE MENTRE ASPETTI
di Kathleen Rooney
 
Sono le dieci di domenica mattina e il sole inonda il River East Art Center di Chicago, Illinois. Dave Landsberger, Eric Plattner ed io siamo circondati da quattro bambine della scuola elementare che ci ordinano di scrivere per loro poesie sui temi: "gatti", "scuola", "cioccolata" e "sorelle".
Infiliamo i fogli di carta dentro due macchine da scrivere meccaniche e ci mettiamo al lavoro. Le bambine tengono strette le loro bambole e si sporgono per vederci battere i tasti. Non solo non era mai successo loro qualcuno scrivesse una poesia in base alle loro indicazioni, ma non avevano nemmeno mai visto macchine queste. Hanno tutte meno di dieci anni e nella loro vita hanno conosciuto solo la scrittura a mano o al computer. Cosa sono queste cose? Come funzionano? Perché fanno tanto rumore? Perché non hanno bisogno di corrente?
Mentre scriviamo, loro padre, un signore ben vestito con una fedora ed un trench, conta i soldi che ci deve, secondo la nostra proposta: 5$ per ogni poesia. Gli incassi andranno ad un'organizzazione letteraria no profit. Ha il portafoglio in una mano ed un sacchetto di ciambelle all'ananas fatte a mano nell'altra. Ha poggiato la sua tazza di caffè appena fatto sul nostro tavolo di legno e mentre le bambine si eccitano a vederci fare le nostre cose, lui osserva uno stand di gioielleria artigianale alla nostra sinistra, un pizzaiolo artigianale dietro di noi e, al di là, "Rustic Tart", un fornitore di "crostate fatte a mano con frutta stagionale degli agricoltori locali", il quale a sua volta ci chiederà, più tardi, di scrivergli una poesia.
Noi poeti stiamo facendo "Poesie mentre aspetti", il che possiamo dire che significa che stiamo facendo poesie artigianali.
Abbiamo un tabellone su cui, come hanno fatto le bambine, i clienti scrivono i loro nomi insieme con qualsiasi richiesta in termini di stile o di tema. I soggetti scelti oggi: "realtà", "freschezza", "ecfrasi" (*), "Il mio cane Lucy", "sogni", "resa", "Torta contro crostata", "un libraio", "romance", "bellezza" e "il futuro distopico". Alla fine del nostro turno di sei ore, compresa un'ora di pausa pranzo, noi tre avremo scritto un totale di 63 poesie originali.
Dave aveva già fatto qualcosa di simile con il Miami Poetry Collective, ed è stata una sua idea trasferire l'impresa più a nord nel contesto del suo interesse per "performance poetiche de-contestualizzate e ri-contestualizzate". Lo scopo è fornire al pubblico un incontro inaspettato e informale con la poesia, oltre che mettere noi stessi alla prova con l'improvvisazione.  
Finora, abbiamo aperto 'negozi' (...in altri tre posti...). L'obiettivo è trovare luoghi in cui uno non si aspetta un incontro con la poesia, ma sia impegnato in un'attività che  identifica come significativa dei suoi valori, valori che siano congrui con quelli che si associano alla poesia: un desiderio di imparare, di essere intrattenuto, di fare distinzioni in termini di gusto ed esperienza e di comunicare. (...)
C'è la duratura convinzione che il commercio monetario sia di per sé mortale per l'arte, ma non è sempre così: abbiamo scoperto che può essere un soffio vitale per la poesia. (...) A Dose, abbiamo scoperto che non potevamo soddisfare tutta la domanda di persone che volevano da noi una poesia a pagamento: abbiamo dovuto interrompere gli ordini un'ora prima della chiusura ufficiale del mercato, per avere il tempo di soddisfarli tutti. (...)
 
L'articolo prosegue ancora  lungo, analizzando questa esperienza ed i suoi i significati. Non ce la faccio a tradurlo tutto, ma per chi vuole questo è il link al testo inglese: http://www.poetryfoundation.org/article/243492. Penso però che la parte che ho tradotto possa bastare per chiedersi tra noi: una esperienza simile sarebbe possibile in Italia? Secondo voi, ha senso? E se sì, quale?
 
 
 
(*) "L'ecfrasi (o anche ekphrasis, ecphrasis o ecfrasis) - scrive Wikipedia - è un termine di derivazione greca (ἔκϕρασις: derivato di ἐκϕράζω «descrivere con eleganza», da ἐκ «fuori» e ϕράζω «parlare; designare un oggetto inanimato con un nome») e indica la descrizione verbale di un'opera d'arte visiva, come ad esempio un quadro o una scultura. In letteratura esistono famose poesie che sono ottimi esempi di ecfrasi, una su tutte l'Ode su un'urna greca di John Keats".
 
 

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