Scritto da © mario calzolaro - Sab, 11/02/2012 - 19:57
"Aiutatemi" disse e, in un solo attimo, si allontanò, così, com'era venuta.
Lui si scosse. Era stato colto da un profondo torpore. non era sicuro che l'apparizione fosse stata reale. Forse aveva sognato? O era la sua immaginazione che gli faceva vedere cose ed immagini riposte nel suo profondo?
Ora, però, che i suoi occhi erano spalancati, quell'invocazione tornò a scuoterlo. "aiutatemi...aiutatemi!".
Cercò di allontanare da sè ogni pensiero e, con difficoltà, provò a riposare, a dormire.
L'abbaiare triste e lontano di un cane solitario lo strappò ai suoi vani tentativi; inutile, non avrebbe più riposato quella notte!
Si ritrovò per strada, così, senza rendersene conto, procedendo come un automa.
Quando tornò in se stesso si rese conto di essersi allontanato moltissimo da casa, di avere percorso nella notte molti chilometri, lungo un itinerario assolutamente inconsueto per lui.
Era in campagna, fuori le mura;si ritrovò fermo su un ponticello alla veneziana, nei pressi di un vecchio casolare abbandonato, poco discosto dal fiume.
Fece ritorno a casa che cominciava ad albeggiare.
Aveva ormai dimenticato quella notte e le sue stranezze.
Solo dopo qualche giorno, leggendo le cronache cittadine, apprese che la polizia indagava sul caso di una giovane donna ch'era stata trovata priva di vita, in un vecchio casolare, nei pressi del fiume.
Guardò con attenzione le foto sul giornale.Non gli fu difficile riconoscere il ponte, il fiume ed il vecchio casolare.
Dove era giunto, quella notte!
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