Scritto da © everhere - Mer, 16/12/2009 - 10:07
L’autunno
quest’oggi
esala un odore
di pioggia, dolce e lieve.
Un denso grigio
smarrimento macchia di una livida
luce di crepuscolo il mio giardino,
lembi fantasmi di nebbia infettano
le mura
in cui finestre semichiuse
e vuote
guardano in basso
digiune
di un sorriso.
Spogliato
il vecchio grande
noce slancia l’unico grosso ramo
verso l’alto
come un sospiro d’odio
disperato.
L’autunno che resiste
ancora
ha stemperato l’opulento
splendore nell’alito desolato
dell’inverno
quando sommesso arriva
e già mantiene la squallida fredda
promessa dei mesi a venire.
E mentre
trasformo forme chimeriche in versi
vibranti di parole che scheggiano
la trasparenza della noia
la pioggia
affogata dalla sera buia
a pochi
lunghi serici fili si riduce.
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