e lo chiami amore?

docile e amabile
a tratti sobria
a tratti stupendamente gonfia di vodka
chiedimi chi sei
e non saprei risponderti ora
così persa negli occhi lucidi
della tua misera lussuria
giaci a gambe larghe contando le olive
e sussurri alla luna cose sconce
che anche i gatti hanno da miagolare
ansimante con il tuo nuovo gioco fra le dita
tamburellandolo su di lei
come se fosse per sempre così
che vuoi morire
persa nei tuoi aliti alcolici
e la tua voluttà esagerata
ecco come immagino la tua passione
che stranamente donna non è
ma che di donna ha l'odore acre
dell'ultimo giorno prima del fine mese
che dio ce lo porti altrimenti son guai

lussuria
terreno fertile per le tue lucciole
coltivatore assiduo di illusioni a grappoli
vasodilatatore di sensazioni languide
affamato e gioioso come al suo primo gioco
afflitto e torbidamente misterioso nella sua ultima chiusura
tutto per insinuarsi fra le tue gambe
e nei pensieri di vellutto rosso
saltando come cavalletta da un lobo ad un alluce
per goderti tutta fino all'ultimo neo
tracciando itinerari da guadagnare
e nuovi sogni per farti volare
vivi e muori in ogni storia
ma in tutto questo mondo
teatramente filmato in bianco e nero d'autore
non c'è un solo tratto
che assomigli almeno un po'
a quello che ti ostini a chiamare amore