Scritto da © Franco Pucci - Dom, 15/01/2012 - 10:06
…celava sotto la zimarra nera
l’acciaio degli occhi, la signora
e la bocca, ulcera menzognera
socchiudeva al volgere dell’ora
mellifluo il sorriso ammiccante
nel gelido spirar di tramontana
la vita era mercede in contante
per saldar il conto alla puttana
non era la mia ora, morì il nero
l’ulcera tacque come d’incanto
l’attesa accecò il suo pensiero
la falce abbandonò lì accanto
(usai ottima cera
il sole non fu avverso
sparì nella bestemmia
la zimarra nera /
di lei rimase il ghigno
nell’aere disperso
le ali regalarono
una nuova primavera)
…e fu un grande volo!
*immagine da web
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