Era in cammino dai tempi dei tempi portandosi in grembo la sua creatura spenta.
Senza una meta inerpicandosi tra aspre montagne, solcando mari profondi, vagando per deserti insidiosi.
Molte donne in silenzio si erano unite al quel lancinante dolore, che tuttavia non aveva ancora toccato il suo fondo.
Un altro fiore era stato reciso con incuranza brutale.
Tutte le donne decisero che era meglio morire.
Ognuna di loro abbandonò casa, cessò di lavorare la terra, di essere madre, figlia, compagna, sorella.
Ogni donna si risolse di porre fine ad una catena di vite, da troppo tempo prive di amore.
Mai più si sarebbe aggiunto dolore a dolore, mai più sarebbero nati bambini straziati, feroci assassini e donne impotenti.
Da quel giorno smisero di bere, mangiare e parlare.
Per sopravvivere avrebbero dovuto continuare a negare che il dolore di una donna è un dolore per tutti, che un bimbo maltrattato e straziato,non è un fatto privato ma è una vergogna comune.
Che non è sufficiente erigere muri e continuare ad andare avanti fingendo di non sapere, perché la vita anche se appartiene a tutti non è proprietà di alcuno.
Nessuna rinunciò a far parte di questo infelice corteo.
E quando anche l’ultima donna si unì a loro,
un grande arcobaleno abbracciò il mondo intero.
la speranza in un giorno migliore timidamente fece ritorno.
Che conoscenza pace e bellezza siano nei nostri cuori.
Buon Natale
Antonella
- Blog di Antonella Iurilli Duhamel
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