Scritto da © ventidiguerra - Lun, 07/12/2009 - 12:51
... E perdersi
quando lo si voglia
tra la folla, ed essere
al contempo
riconosciuto, amato, rispettato,
libero, ignorato.
E brindo a te, che non mi hai mai amato
e a te, che non mi puoi amare.
Una libertà
lontana dall' appartenermi
crea distanze infinite
ed è molto più facile, reggere a quel male
quando lo stesso male è il maggior bene
ch' io possa possedere.
Talvolta,
inciampo in effimeri sorrisi
e contemplo, con medesima certezza,
quel cielo e quell' inferno
di cui ho, velato, il ricordo...
E brindo a te
e, a una felicità promessa
che, ardente mi affanno
a ricercare in una vita immota
e nello scorrere insulso dei miei giorni
che mi trascina in un vuoto
in cui ha deciso di volermi trattenere.
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