Scritto da © Mariagrazia Tum... - Mer, 21/12/2011 - 11:04
mi è capitato un imprevisto (non scherzo, è verità); telefono al lavoro e comunico la mia impossibilità a presenziare ad un appuntamento prefissato. Mi rispondono con aria gelida che avrei dovuto avvisare almeno con 3 giorni in anticipo; ribadisco, con voce impostata e ferma, che la situazione è di quelle che sfuggono alla previsione; la voce seguita, alternando sospiri a reiterate richieste di adeguarmi alla situazione, che non si ammettono imprevisti sul posto di lavoro. Mi è volato, trattenuto almeno nell'accesa animosità, un "e se fossi morta?, non avreste ammesso nemmeno questo? o avreste prefierito un fax di preavviso?, suscitando, nel rigido e inflessibile contegno caratterizzante l'impostazione dell'interlocutore, uno strascico morbido di risa soffocate, smorzate solo dal clic anzitempo registrato sul mezzo di comunicazione.
Fatto è che ho dovuto sbrigare l'imprevisto all'ultimo minuto, con affatto indifferente dispendio d'energia, e correre all'impazzata al benedetto appuntamento (e al diavolo i diritti sul lavoro!)
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