Scritto da © Andrea Occhi - Mar, 20/12/2011 - 09:01
Trepidavo dietro le pesanti tende di paillettes colorate come ali di lucidi coleotteri. Il calore degli occhi di bue raggrumava il fluire del sangue, tuorlo galleggiante sull’olio bollente. Era la mia prima volta in un tetro teatro di fuochi fatui. Nessuna complice. Solo io ed il nulla del mio spettacolare timido amore per la vita. Rulli di trombe, squilli di tamburi e fu la luce su di me, in bermuda lilla e camicia hawaiana verde bottiglia percorsa da elefanti bianchi con la proboscide oscenamente sollevata. Muta la platea, quando estrassi dal coniglio un cilindro di seta nera ricamato da carote mal digerite e coratella pulsante. Sempre più complicato stupire i cadaveri.
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