ma stanno sospesi sul ponte dei vecchi al riparo di scogli.
Giù in fondo un motore costante che torna dal largo
sui fianchi la coda si perde tra nubi
e schiamazzi di becchi alle stelle.
Ci vogliono rose alla stalla e signore sul margine nero ….
una è vera ed ha l’occhio per terra combatte un serpente
ed un topo che sfugge di bocca ha la tisi di Santa Teresa.
Mi viene vicino un ovale di donna stringendo tra i denti una vena del cuore
s’allarga mi gratta la schiena una mano d’orango.
Non cedo a lusinghe, non voglio ….
E nel buio… dei tagli profondi alle braccia, una testa…
In elenco c’è un tale che volta la spada
si crede un riflesso del verde e tossisce di rosso al passaggio del treno.
Un’altra più in basso si gira il quartiere -di notte-
col petto attaccato al carrello
e di dentro una luna
che rossa mi sembra dai denti
I pastori dei bassi hanno serpi legate a tracolla
e rimangono fermi fin quando una valle li avvolge
e gli plasma dal viola un’aiuola
una grotta
all’ingresso un odore di cesso.
Un bambino paffuto già sveglio mi mostra sull’uscio il vestito da grande:
dei chiodi una croce e del sangue: “Sarà dura, conviene che avvenga”.
La madre non sembra contenta
qualcuno all’incrocio le sputa sul seno
e fuggendo tra i cardi mi pare colomba
c’è un figlio, l’intera famiglia
e un insetto affamato le morde la gola, schiacciato …. impotente!
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