Scritto da © SempreGio - Sab, 03/12/2011 - 18:45
…l’isola
la loro isola
e il piacere di donarsi… palcoscenico del loro Amore!
la loro isola
e il piacere di donarsi… palcoscenico del loro Amore!
Passava ore sulla spiaggia liberando i pensieri, lasciandoli volteggiare, era voluta venire da sola questa volta, sola con i suoi ricordi, con la sua voglia di darsi risposte, con la sua voglia di rinascere.
Ore e ore passate nella calma apparente, dall’esterno la vita scorreva tranquilla, nulla era cambiato… nessuno sembrava accorgersene eppure dentro di lei la burrasca che imperversava poteva fare invidia al più potente ciclone, al più temibile uragano.
Aveva bisogno di guardare oltre il confine, oltre l’orizzonte e i pensieri che donavano serenità, erano i pensieri di quando erano li insieme, come un flash in un momento si sentì proiettata nei ricordi…
Lei, gli si avvicinò dolcemente, voleva sentire la sua pelle contro la propria, baciarlo ed essere baciata da lui, quando lui capì che i desideri erano gli stessi, le mise le mani intorno alla vita e l’attirò a se, dopo di ché reclamò la sua bocca.
Lei gli cinse il collo con le braccia, assaporando il contatto del petto nudo di lui contro il suo seno, lui la strinse ancor di più a se e lei nel sentire la sua eccitazione contro di lei le diede una sensazione molto eccitante da farla rabbrividire.
Lui le insinuò la lingua fra le labbra, in un incrocio di lingue tale da incendiare tutti i sensi, lei non si accorse neppure del costume che le era stato slacciato. Lui sollevò il tessuto sopra i seni e le coprì i capezzoli con i palmi delle mani.
Lei rabbrividì nuovamente per quella sensazione estatica.
La frizione dei palmi di lui sui propri seni era così seducente, che avrebbe voluto spingergli la bocca sui capezzoli.
Come se le avesse letto nel pensiero, lui chinò il capo e le solleticò un capezzolo con la lingua, prima di prenderlo fra i denti per mordicchiarlo, il suo gemito confermò quanto piacevole fosse quel momento.
A questo punto , lui le disse: non mi basta, voglio sentirti mia.
La fece sdraiare sulla sabbia bianchissima ed umida del bagnasciuga, iniziò ad accarezzarla sempre più intimamente la sentiva ansimare e lui gioiva del piacere che riusciva a donarle.
Percepiva la sua erezione crescere con il desiderio di immergersi nelle sue profondità, nel suo essere donna e nel momento in cui percepì che anche lei era pronta per raggiungere l'estasi si lasciò scivolare dentro di lei il movimento dei loro corpi uniti per donarsi piacere era prima lento e poi sempre più vorticoso fino a quando ondate di sensazioni li investì , trasmettendo ad entrambi un piacere straordinariamente intenso. Ebbero caldo e freddo allo stesso tempo, e la sensazione che la loro anima scoppiasse dalla gioia nel momento in cui arrivarono simultaneamente all'orgasmo, estasi intensa e prolungata di attimi di passione traboccanti di nettari che si univano per il piacere estremo, una volta gridato il loro piacere, rimase il silenzio dove si poteva percepire solo i loro cuori battere ed il canto del mare.
Ore e ore passate nella calma apparente, dall’esterno la vita scorreva tranquilla, nulla era cambiato… nessuno sembrava accorgersene eppure dentro di lei la burrasca che imperversava poteva fare invidia al più potente ciclone, al più temibile uragano.
Aveva bisogno di guardare oltre il confine, oltre l’orizzonte e i pensieri che donavano serenità, erano i pensieri di quando erano li insieme, come un flash in un momento si sentì proiettata nei ricordi…
Lei, gli si avvicinò dolcemente, voleva sentire la sua pelle contro la propria, baciarlo ed essere baciata da lui, quando lui capì che i desideri erano gli stessi, le mise le mani intorno alla vita e l’attirò a se, dopo di ché reclamò la sua bocca.
Lei gli cinse il collo con le braccia, assaporando il contatto del petto nudo di lui contro il suo seno, lui la strinse ancor di più a se e lei nel sentire la sua eccitazione contro di lei le diede una sensazione molto eccitante da farla rabbrividire.
Lui le insinuò la lingua fra le labbra, in un incrocio di lingue tale da incendiare tutti i sensi, lei non si accorse neppure del costume che le era stato slacciato. Lui sollevò il tessuto sopra i seni e le coprì i capezzoli con i palmi delle mani.
Lei rabbrividì nuovamente per quella sensazione estatica.
La frizione dei palmi di lui sui propri seni era così seducente, che avrebbe voluto spingergli la bocca sui capezzoli.
Come se le avesse letto nel pensiero, lui chinò il capo e le solleticò un capezzolo con la lingua, prima di prenderlo fra i denti per mordicchiarlo, il suo gemito confermò quanto piacevole fosse quel momento.
A questo punto , lui le disse: non mi basta, voglio sentirti mia.
La fece sdraiare sulla sabbia bianchissima ed umida del bagnasciuga, iniziò ad accarezzarla sempre più intimamente la sentiva ansimare e lui gioiva del piacere che riusciva a donarle.
Percepiva la sua erezione crescere con il desiderio di immergersi nelle sue profondità, nel suo essere donna e nel momento in cui percepì che anche lei era pronta per raggiungere l'estasi si lasciò scivolare dentro di lei il movimento dei loro corpi uniti per donarsi piacere era prima lento e poi sempre più vorticoso fino a quando ondate di sensazioni li investì , trasmettendo ad entrambi un piacere straordinariamente intenso. Ebbero caldo e freddo allo stesso tempo, e la sensazione che la loro anima scoppiasse dalla gioia nel momento in cui arrivarono simultaneamente all'orgasmo, estasi intensa e prolungata di attimi di passione traboccanti di nettari che si univano per il piacere estremo, una volta gridato il loro piacere, rimase il silenzio dove si poteva percepire solo i loro cuori battere ed il canto del mare.
Un rumore distolse i suoi pensieri, perché tutto era nei suoi pensieri, ora restava un ricordo da accarezzare e dal quale lasciarsi accarezzare?
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