Scritto da © Ospite di Rosso... - Lun, 28/11/2011 - 15:28
Da notte a giorno e poi di passo in passo
rasente a queste crepe sopra i muri
che il freddo degli inverni irrigidisce
e stucco e calce stentano a coprire
Da sera a sera in un controcanto
Di voci a suoni e di silenzi a quelli
e di parole scritte riversate
nell’avorio di un foglio stropicciato
Da tempo a tempo che si fa più raro
cresce coscienza ruvida che è sale
su una ferita aperta, il mondo
prende forma indefinita, respiro
crudo i giorni e fuoco amore
caro ai poeti, all’anima, alla carne.
rasente a queste crepe sopra i muri
che il freddo degli inverni irrigidisce
e stucco e calce stentano a coprire
Da sera a sera in un controcanto
Di voci a suoni e di silenzi a quelli
e di parole scritte riversate
nell’avorio di un foglio stropicciato
Misuro la pietà, il mondo scruto
avverto l’innocenza di uno sguardo
e la segreta forza di una pena
che graffia a volte l’anima spaurita.
Da tempo a tempo che si fa più raro
cresce coscienza ruvida che è sale
su una ferita aperta, il mondo
prende forma indefinita, respiro
crudo i giorni e fuoco amore
caro ai poeti, all’anima, alla carne.
Ecco stasera mi fermo a scrutare
l’ incompiuta parabola del sole
un fragore di grigie nubi intorno
ovattate nel cielo che si frana
dentro occhi increduli a fissare
l’indurita mollezza della luce.
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