Scritto da © Pinotota - Ven, 25/11/2011 - 20:47
E quante volte
rasentai quel muro sghembo
dove si contorce l'ombra
irregolarmente tra i ciuffi d'erba
frammentati e dispersi
come stonate macchie,
radi cuscini per miagolii
di gatti indolenti.
rasentai quel muro sghembo
dove si contorce l'ombra
irregolarmente tra i ciuffi d'erba
frammentati e dispersi
come stonate macchie,
radi cuscini per miagolii
di gatti indolenti.
Ricordo momenti
di luce formicolanti
in scandita successione
straripati da vuote occhiaie
di finestre divelte da slabbrate
e antiche ferite.
di luce formicolanti
in scandita successione
straripati da vuote occhiaie
di finestre divelte da slabbrate
e antiche ferite.
Ora un sasso dopo l'altro
si trascina e s'accidenta
il mio cammino
sull'arida erta
dove s'affanna a tracimare
lo sguardo per l'ultimo salto
del pendio.
si trascina e s'accidenta
il mio cammino
sull'arida erta
dove s'affanna a tracimare
lo sguardo per l'ultimo salto
del pendio.
E figlio di questo tempo
di lunghe attese
come laminati binari
avvolgo giorni diseguali
sopra l'algido filo
di una linea d'ombra
che serpeggia lenta.
di lunghe attese
come laminati binari
avvolgo giorni diseguali
sopra l'algido filo
di una linea d'ombra
che serpeggia lenta.
Io
ancora incerto
a vacillare lo sguardo
sul vuoto......
ancora incerto
a vacillare lo sguardo
sul vuoto......
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